Ma guarda quante stelle questa sera fino alla linea curva d' orizzonte, ellissi cieca e sorda del mistero là dietro al monte: si fingono animali favolosi, pescatori che lanciano le reti, re barbari o cavalli corridori lungo i pianeti
e sembrano invitarci da lontano per svelarci il mistero delle cose o spiegarci che sempre camminiamo fra morte e rose o confonderci tutto e ricordarci che siamo poco o che non siamo niente e che è solo un pulsare illimitato, ma indifferente.
Ma guarda quante stelle su nel cielo sparse in incalcolabile cammino: tu credi che disegnino la traccia del destino? E che la nostra vita resti appesa a un nastro tenue di costellazioni per stringerci in un laccio e regalarci sogni e visioni,
tutto sia scritto in chiavi misteriose, effemeridi che guidano ogni azione, lasciandoci soltanto il vano filtro dell' illusione e che l' ambiguo segno dei Gemelli governi il corso della mia stagione scontrandosi e incontrandosi nel cielo dello Scorpione ?
Ma guarda quante stelle incastonate: che senso avranno mai, che senso abbiamo? Sembrano dirci in questa fine estate: siamo e non siamo e che corriamo come il Sagittario tirando frecce a simboli bastardi, antiche bestie, errore visionario, segni bugiardi.
C' erano ancora prima del respiro, ci saranno alla nostra dipartita, forse fanno ballare appesa a un filo la nostra vita e in tutto quel chiarore sterminato, dove ogni lontananza si disperde, guardando quel silenzio smisurato l' uomo... si perde...